Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Roma, Camera dei Deputati, 2 febbraio 2006 MARCO BOATO. Signor Presidente, rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, il collega Pierluigi Castagnetti è intervenuto nella discussione sulle linee generali a nome di tutti i gruppi dell'opposizione ed a nome di tutti i gruppi dell'opposizione io condivido dalla prima all'ultima parola del suo importante, pacato, sereno ed equilibrato intervento. Tale intervento era finalizzato non ad una contrapposizione in quest'aula, ma a cercare una convergenza su un tema di grandissima rilevanza che attiene alle regole elettorali. Si tratta di un tema che dovrebbe trovare la convergenza di maggioranza ed opposizione, anche se poi sul terreno elettorale, legittimamente, si apre - per molti aspetti si è già aperto - uno scontro molto forte tra gli schieramenti contrapposti. Signor Presidente, onorevoli colleghi, condivido anche gli interventi svolti poco fa dal collega Boselli, dalla collega Mascia e dal collega Oricchio. È sconcertante che il pur sempre garbato e cortese rappresentante del Governo, onorevole Saponara, con il garbo e la cortesia propri del suo stile personale, abbia letto il documento ufficiale del Governo - già letto ieri al Senato - che è un documento di chiusura totale. Avrei anche potuto immaginare che da parte del Governo si potesse per una prima parte dare una risposta del tipo di quella letta di nuovo poco fa. Però, se vi fosse stata una volontà di confronto e di dialogo, come le opposizioni hanno chiesto con la mozione e con l'intervento del collega Castagnetti, a mio parere il Governo avrebbe dovuto - riconoscendo la fondatezza della questione posta in termini specifici dai colleghi de la Rosa nel Pugno ed in termini esterni al Parlamento, ma con una grande forza politica e morale, dalla battaglia di Marco Pannella - proporre una soluzione diversa, ed ancora adesso sarebbe in tempo a farlo. Laddove vi fosse un'indisponibilità, come vi è stata, ad accogliere il dispositivo della mozione presentata, si potrebbe e si può proporre un disegno di legge di iniziativa governativa, che, se si verificasse l'unanimità dei gruppi, essendo ciò attinente alle regole, ai principi, ai pari diritti in campagna elettorale, potrebbe (come ahimè è successo per altre materie quali i finanziamenti elettorali) essere anche approvato nell'ultima settimana della legislatura, in poche ore, dalle due Camere. Al parere negativo espresso dall'esecutivo, rispondo riproponendo al Governo ed alla maggioranza che lo sostiene un'ipotesi percorribile, che supererebbe le obiezioni espresse dal rappresentante del Governo mi riferisco ad un disegno di legge di iniziativa governativa che trovasse il consenso unanime dei gruppi parlamentari alla Camera e al Senato, in modo da essere approvato in pochi giorni, entro la prossima settimana. Aggiungo, signor Presidente e colleghi, che diciamo ciò nell'arco e nell'ambito dell'attuale legge elettorale, imposta unilateralmente dal centrodestra, e che noi non abbiamo condiviso. Il sottosegretario Saponara sa, essendo stato prima di divenire sottosegretario relatore sulla materia, che avevo proposto e ribadito che la raccolta delle firme, in un'autentica concezione liberale, doveva essere prevista per tutti (come giustamente la prevedeva la legge Mattarella), perché ai blocchi di partenza di una nuova gara tutti dovrebbero trovarsi nelle stesse condizioni. Avevo anche suggerito l'ipotesi, di presentare prima le candidature e poi la sottoscrizione delle firme. Ma, ormai purtroppo è «acqua passata». Queste proposte sono state avanzate anche durante l'esame della nuova legge elettorale. Sono stati presentati emendamenti, tutti dichiarati ammissibili, da parte del gruppo de la Rosa nel Pugno, a prima firma Giacomo Mancini, e votati da tutta l'opposizione, anche durante l'esame del recentissimo provvedimento riguardante le procedure di voto. Ciò che manca non è la praticabilità procedurale delle nostre proposte, ma la volontà politica di affrontarle. Purtroppo, ciò che prevale è una conferma del carattere discriminatorio ed unilaterale della legge elettorale impostaci, anche sul terreno delle procedure, e ciò è veramente molto grave. In conclusione, annuncio il voto favorevole sulla mozione.
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MARCO BOATO |
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